ANOTHER STEP DEEPER INTO DARKNESS, CLOSER TO THE LIGHT.

“Another step deeper into darkness, closer to light”, questo il senso. Di una vita, di una vita con la fotografia.

La fotografia è la mia arma.

“Non ho mai considerato la pittura come un’arte di puro piacere, di distrazione. Io ho voluto, col disegno e col colore, date che queste sono le mie armi, penetrare sempre più avanti nella conoscenza del mondo e degli uomini, finchè questa conoscenza ci liberi tutti ogni giorno di più.” – PABLO PICASSO

Immagine

Ci siamo.

Domani, anche se la tempertura non è proprio primaverile, inauguro la mia stagione matrimonialistica.

Dal divano, dove, comodamente seduti, ho accolto di volta in volta i due fidanzati, incuriositi dai miei lavori…comincerò ad incontrarli vestiti da sposi. Agitati, emozionati…FELICI.

Insieme a loro mamme e papà, commossi o sorridenti, ma certamente nei cui cuori si agitano venti venuti da lontano. Nonne e nonni, alle spalle una vita che vedono rinnovarsi con l’innescarsi di un nuovo ciclo; chissà cosa non hanno visto i loro occhi e quante carezza da quelle mani segnate dal tempo. Amiche del cuore delle sposa, impegnate a prendersi cura di lei, con l’affetto che scorre nelle dita che le allacciano infinite file di bottoncini bianchi, le scostano una ciocca di capelli con delicatezza, per non sciupare il trucco, le asciugano una lacrima che non ce la fa a non scappare. Amici del cuore dello sposo, che tra pacche sulle spalle, sonore risate, ed un “GAME OVER” dipinto sulla strada fuori casa, lo accompagnano in chiesa ed al suo prossimo viaggio.

Parenti e amici tutti, ben vestiti, pettinati e profumati, li aspettano “al varco” con emozione. Emozione che  si scioglierà finalmente del tutto, insieme a quella degli sposi, nella pioggia di riso, petali, coriandoli colorati. Che la festa abbia inizio.

E’ una gran bella sensazione.

Buon lavoro, Luisa.

SINEDDOCHE DI UN MATRIMONIO

Si sa, la fotografia è un linguaggio.

Quando fotografo un matrimonio il mio intento è sempre quello di raccontare e, come capita con le parole, anche fotografando cerco di giocare con le “mie” parole: le immagini.

Capita, allora, di inseguire fraseggi vivaci e creativi, insoliti punti di vista, “figure retoriche” tanto quanto accade nel linguaggio verbale.

Una delle cose che amo fare è cercare i particolari, accennando ad una realtà rappresentando solo una parte di essa (cosa che in fondo, fa un po’ tutta la fotografia, nello spazio ristretto dell’inquadratura). Un frammento. Che, alla fine, chiede soltanto voce in capitolo.

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine

Immagine